CD CHRISTMAS CAROL
DIECI BRANI DELLA TRADIZIONE CORALE ANGLOSASSONE
IL CAROLING
Risale all'epoca vittoriana l'idea del Natale come celebrazione incentrata sulla famiglia ed è soprattutto in quest'epoca che riprende vigore l'usanza medievale del caroling. Nuove carols vengono scritte oppure nuovi testi su vecchie musiche o viceversa con la pubblicazione della prima poderosa collezione di carols nel 1833.
Si stralcia dall'ottimo articolo di Ariella Uliano "La carola inglese nella storia e nella tradizione - tra il sacro e il profano"
In epoca Vittoriana il fervore dei movimenti revivalisti e riformisti religiosi nelle città portò ad una ulteriore rivisitazione dei carols religiosi. In alcuni casi nuovi testi rivestiti di un eccessivo sentimentalismo rimpiazzarono quelli vecchi e nel caso invece dei carols creati ex-novo si trattava spesso di materiale musicalmente povero.
Tuttavia nel clima rigido, impersonale e alienante instaurato dalla Rivoluzione Industriale, i divertimenti e le celebrazioni stagionali erano un distante ricordo legato ai vecchi ritmi di vita e di lavoro della campagna. Nei nuovi centri industriali, dove il successo di un uomo era valutato in base alla quantità di ricchezza che riusciva ad accumulare, vigeva la logica del profitto e le fabbriche rimanevano aperte anche il 25 Dicembre. Fu quindi soprattutto grazie al lavoro paziente e ispirato degli studiosi Davies Gilbert e William Sandys che molte delle carole antiche e moderne rimaste ancora vive nella tradizione orale delle aree rurali del nord e dell'ovest dell'Inghilterra non andarono perdute; i due collezionisti raccolsero e pubblicarono il prezioso materiale in due volumi intitolati Some AncientChristmas Carols (1822) e Christmas Carols, Ancient and Modern (1833).
Infine con Charles Dickens la carola si riveste di nuovi significati divenendo 'Racconto di Natale' e contribuendo a riportare in auge lo spirito dei festeggiamenti legati alla stagione dell'oscurità - compreso il cantare i carols e il ballare danze di campagna - e a rinnovare e adattare ad un nuovo contesto sociale gli aspetti più profondi di queste celebrazioni. Il senso di comunità, ospitalità e condivisione caratteristico delle antiche cerimonie invernali e identificabile con bontà e carità cristiane doveva, secondo Dickens, ritrovare il suo spazio nella società. Questi valori umani universali potevano essere il punto di partenza verso una più radicale presa di coscienza e responsabilizzazione da parte delle nuove classi ricche nei confronti delle gravi problematiche legate alle trasformazioni tecnologiche ed economiche che pesavano su una larghissima fascia di popolazione e soprattutto sui bambini.
I carolers passeggiavano per le vie cittadine più affollate di solito in gruppi di tre, uno a suonare il violino, un altro a cantare e il terzo a vendere gli spartiti, i passanti si fermavano per acquistare la musica unendosi al coro per alcune strofe; oppure i carolers si fermavano davanti alle case a cantare, sperando di essere invitati per bere qualcosa di caldo e per ricevere piccole offerte.